Poesie | lunedì 25 febbraio 2008

Giuseppe Sterlicco

non credo d'essere un misantropo

e si
è vero
lo ammetto
io odio gli esseri umani
non sopporto le loro faccette felici
e le loro espressioni ebeti
e le loro vite sprecate in agonia

non sopporto gli uomini
e i loro insulsi rantoli
le loro aspettative,
i loro sogni
i loro credo
i loro dei

non sopporto gli esseri umani
e tutto quello in cui credono
e tutto ciò che fanno
e certe volte
mi viene solo voglia
di chiudermi in casa
sprangare le finestre
e infilarmi nel letto
al buio
con le lenzuola fin sopra i capelli

non sopporto gli uomini
e le loro debolezze
le loro vulnerabilità
i loro sciocchi sospiri
le loro stupide faccette felici
e le loro vite sprecate con la massima gentilezza

eppure
amo una donna
e tutto il sollievo che riesco a trovare
è racchiuso in alcuni libri,
tra le righe e i fogli ingialliti:
parole scritte,
ironia della sorte,
da uomini
fatti d'altri uomini


Su Giuseppe Sterlicco
E' nato il 17 maggio 1987, una settimana in anticipo rispetto ai calcoli e alle aspettative: evidentemente, secondo lui, teneva molto a vedere questo mondo il più presto possibile. A dieci anni ha fatto la prima (ed ultima) comunione. A sedici anni ha conosciuto Leopardi, Baudelaire, Nietzsche, Bukowski, e a diciotto ha scritto la sua prima vera poesia e fondato un gruppo rock, col quale suona ancora oggi.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Poesie dure&crude, di Giuseppe Sterlicco (Gli Scacchi, 2008)