Poesie | mercoledì 20 febbraio 2008

Giuseppe Sterlicco

il natale del maiale


da bambino
ho visto un maiale capovolto
che veniva sgozzato
mentre due vecchiette
raccoglievano in enormi ciotole
il sangue nero
che usciva a fiotti

'ne faremo un bel dolce'
ripetevano
mentre disgustato
non riuscivo ad immaginarmi
un dolce
più amaro
di quello

il maiale urlava
con il collo tranciato
e non riuscivo a capire
dove riuscisse a trovare
fiato e forza
per urlare ancora

ci mise un pò a morire
e nel frattempo
un uomo panciuto
continuava a infilare
un coltellaccio
in quella gola
insanguinata

natale era alle porte :
era un giorno di festa
per tutti
eccetto per
il maiale


Su Giuseppe Sterlicco
E' nato il 17 maggio 1987, una settimana in anticipo rispetto ai calcoli e alle aspettative: evidentemente, secondo lui, teneva molto a vedere questo mondo il più presto possibile. A dieci anni ha fatto la prima (ed ultima) comunione. A sedici anni ha conosciuto Leopardi, Baudelaire, Nietzsche, Bukowski, e a diciotto ha scritto la sua prima vera poesia e fondato un gruppo rock, col quale suona ancora oggi.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Poesie dure&crude, di Giuseppe Sterlicco (Gli Scacchi, 2008)