Poesie | lunedì 26 settembre 2011

Francesco Jonus

Prima fioritura d’autunno

Ề impossibile
dissolversi in ricordi.
Una giornata di primo autunno,
al confine là dove si ritrae l’estate,
diventa stimolo
per una viva
nostalgia.
La mia vita
trascorsa all’università,
esplorata con animo terso.

Un solco tracciato
nel mio essere, genesi
di remote speranze,
di fugaci e mirabili
opportunità.

Da un autunno all’altro.

Un frammento vitale non ancora
diluito, una scheggia sanguinante
colori, nel mosaico dell’anima
Il racconto è occasione di rinascita.

Non ho voci o rimpianti,
da spendere sull’altare dei ricordi.
La bellezza di quel tempo leviga
ogni asprezza:
il cielo terso di una
giornata d’autunno.

L’eco della memoria
espande, contrae il mio cuore
oltre la semplice visione.
Le immagini estratte dal corpo
sono linfa per far crescere
il presente.

Disgregare la mia forma
per nutrire nuovi sentieri…

Il ricordo si fa filo sottile
per legare meglio il passato
al futuro che si dispiega.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.