News | domenica 2 gennaio 2011

LAPILLI.EU: intervista ad Aniello Fioccola

Orientexpress, una possibilità concreta per scrittori emergenti

Intervista di VERONICA MOSCA ad Aniello Fioccola, nuovo Presidente di OXP
(Mercoledì 29 Dicembre 2010)

Case editrici, progetti editoriali e scrittori emergenti. Continua il viaggio di Lapilli attraverso le piccole e grandi realtà nel mondo dell'editoria, e questa volta abbiamo intervistato Aniello Fioccola presidente dell'Orientexpress, una casa editrice tutta partenopea.


Quando è nata questa casa editrice?

Orientexpress è nata nel 2005 su sollecitazione di un docente della Facoltà di Lettere dell’Università “L’Orientale” che ha aggregato alcuni studenti (o ex studenti) dei suoi corsi. Si trattava di studenti che avevano spiccati interessi letterari e anche vocazione alla scrittura.

La nascita di OXP (questa la sigla comunemente usata per riferirsi a Orientexpress) è uno dei casi in cui si può vedere come quello dell’Orientale sia un ambiente in cui la docenza non viene intesa solo nel senso tradizionale ma spesso dia la possibilità di creare occasioni come la casa editrice, che oggi è condotta interamente da giovani studenti e laureati.

La nostra forza sta proprio nell’entusiasmo di questi giovani che si impegnano con passione in un progetto che ha molte affinità con i loro ambiti di studio.



Quando siete nati, che tipo di progetto avevate in mente?

L’idea di fondo era ed è aprire un canale di sbocco privilegiato per quegli scrittori esordienti che abbiano una passione predominante per la letteratura ma senza avere i giusti agganci per pubblicare. Tengo a sottolineare che Orientexpress, a differenza di molte realtà editoriali presenti oggi sul mercato, pubblica senza alcun impegno economico per lo scrittore. La nostra è una missione culturale che si rivolge a chi, come dice l’ultimo Premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa, “non scrive per vivere, ma vive per scrivere”.



Qual è la vostra filosofia?

Orientexpress non ha una sua filosofia forte, decisa una volta per tutte, piuttosto è un mare magnum in cui nuotano pesci diversi, ognuno con le proprie stimmate culturali. Di qui la sua realtà quotidiana: un calderone in cui s’incontrano e si scontrano idee sempre nuove: si propone, si discute e alla fine si decide. Da queste discussioni tutti usciamo arricchiti.



Quali collane sono pubblicate dalla vostra casa editrice?

Ci sono sei collane. Per la narrativa I coltelli, per la poesia Gli scacchi, per la letteratura straniera Le ellissi, per la saggistica Gli ibischi e poi i Fuori collana. Infine c’è Colti sbagli, una collana di giochi linguistici, provocazioni letterarie, sperimentazioni: sul sito è possibile scaricare gratuitamente (http://www.orientexpress.na.it/pdf/CS-Frammenti-2009-OXP.pdf) il testo di Frammenti ludolinguistici imperfetti di Matteo Pelliti per farsene un’idea.



Con quale criterio selezionate scrittori emergenti?

Per rispondere a questa domanda cito uno dei più grandi autori del Novecento, Franz Kafka, che in una lettera a Oskar Pollack scrive: “Se il libro che stiamo leggendo non ci sveglia con un pugno in testa, perché mai lo leggiamo? Perché ci renda felici? Mio Dio, saremmo felici lo stesso, anche senza libri, e i libri che ci rendono felici, quelli, all’occorrenza, potremmo scriverli da soli. Un libro deve essere un’ascia per il mare gracchiato che è dentro di noi”.



Il vostro maggior successo?

Per una casa editrice di piccole dimensioni il parametro del successo è sempre molto relativo. Ogni nostro libro rappresenta un successo perché nasce dallo sforzo di persone che mettono insieme la loro esperienza affinché un’opera possa vedere la luce. Se parliamo in termini di vendite, sicuramente La strage dei fiori (2008) della poetessa persiana Forugh Farrokhzad è il nostro libro di maggior successo, anche perché si tratta di un inedito in Italia, dove la scrittrice è poco tradotta. Il libro è stato curato da Domenico Ingenito.

Un libro di grande bellezza, ma che non ha ottenuto i riconoscimenti che avrebbe meritato, è Mitolologia della saudade (2006) di Eduardo Lourenço, tradotto e introdotto da Paola D’Agostino, una laureata della nostra Facoltà di Lingue e Letterature Straniere.

È appena il caso di dire che Lourenço – che venne a Napoli per la presentazione del libro – è considerato il maggior saggista portoghese vivente.



Un progetto per il futuro? O un traguardo?

Tanti sono i progetti che abbiamo in serbo per il 2011. Tra questi, due pubblicazioni: I figli dello scirocco di Luciano Zaami che già ha pubblicato con noi D’amore & d’altro e una raccolta di haiku in chiave occidentale di Pierluca D’Amato. Vorremmo anche creare una rivista letteraria degli studenti dell’Orientale che sia un laboratorio di scrittura critica, opportunità per chi voglia mettere in campo le proprie competenze letterarie. Infine: formare un gruppo di lettura per partecipare come giuria al Premio Napoli.

Veronica Mosca


https://www.lapilli.eu/intrattenimento/libri/2023-orientexpress-una-possibilita-concreta-per-scrittori-emergenti.html