Poesie | martedì 21 settembre 2010

Lucia Vitelli

Delirio di febbre

E la pioggia ancora mi sorprende
sotto fili potenti.
Per strada figure indistinte
si affrettano a barlumi di sonno.
Infilo il portoncino con l’ombrello di pioggia
e la fanciullezza alle guance.

Per simpatia la febbre è nell’aria, basta poco,
un colpo di tosse.
E con la febbre
accolgo strane fantasie
e le bizzarrie delle favole
che un giorno mi hanno incantato
e m’incantano ancora.

Nel silenzio della sera
il drago sputafuoco si erge.
La gola mi duole,

Non vi è altro rimedio:
tè con zucchero di canna,
come lo bevo con te.
Ti penso.
Vorrei costruire una zattera,
e portarti via in mare aperto.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.