Poesie | giovedì 22 luglio 2010

Lucia Vitelli

Sono brezza o terra?

Non farò code per raggiungere il mare,
l’acqua è salita alla collina, alla mia immobilità,
ai tuoi piedi piantati nel mio grembo.

Sono brezza o terra?

Le mura del convento mi guardano
sbarrando gli occhi
da inferriate arrugginite.
Ogni giorno qualcosa muta
al mistico andirivieni delle monache
che scorrono dietro vetri colorati,
dal refettorio alla cappella.
Ombre compatte,
ora esili
in cicliche ore: mattutine, vespertine, notturne.

Sulla mia pelle
le piante odorose
il rigoglio della mentuccia del tuo balcone.

Al sole
su gotiche guglie di emozioni
non entrano ragioni
nel perimetro del mio terrazzino.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.