Poesie | martedì 10 novembre 2009

Roberto Caterina

Colossi di città e colossi campagna

Lasciamo che i colossi di campagna
siano ancora vecchi saggi
fragili guardiani della fragile vanità
non invitiamoli a correre...

Per alcuni colossi di città
le cose vanno decisamente bene
Il David a Firenze
superpalestrato
fichissimo-bianchissimo
fa svenire le turiste
giovani e non
nella sindrome di Stendhal.
Si intende di politica
e sta con i forti
come Michelangelo.
Altri sono un po' demodé
Il Nettuno a Bologna
è schivo
troppo erotico
troppo autorevole
per non resistere
al silenzio
che un vero amore
sa dare...


Su Roberto Caterina
Roberto Caterina ha vissuto sufficientemente per porsi il problema di cosa egli sappia fare. L'esperienza universitaria, a Salerno prima e a Bologna poi, non sempre hanno risposto a questa domanda: hanno indicato, piuttosto, ciò che egli avrebbe voluto fare. Da un'attenta autoanalisi pensa di saper fare bene la dichiarazione dei redditi. Per questo, quindi, scrive poesie: non per trovare facili scappatoie o condoni, ma semplicemente per capire quanto egli deve pagare.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.