Poesie | sabato 4 aprile 2009

Francesco Jonus

Primavera - Scarlatto

Colonie di fiori, germogliate senza
preavviso, un placido zerbino
lussureggiante, sotto nuvole nomadi.
La primavera ha deciso del proprio
destino, la saggezza dell’ora migliore,
lampo per splendere ancora.
Sontuoso parto di figli vegetali,
disteso sul dorso di una stagione,
una contrazione diluita nei giorni.
Rara moquette ricoperta di petali scarlatti,
oscenamente superbi, gonfi di arroganza,
incorniciati in un palcoscenico di perfezione.
E intorno
lampioni e neon hanno ormai sostituito
la placida compagnia di qualche albero.
Presagio di abbandono,
esile orizzonte senza pennellate di verde.
Un campo abbandonato, risorto
tra qualche tomba già scavata,
in mezzo a vipere d'asfalto.
Occhi impastati in un velo
d'irrealtà, pieni di boccioli esiliati
dalle nostre strette esistenze.

E ritornano i ragni,
nemici degli alberi,
ma attratti dalla vita.
Sono stolide falene
fatalmente sedotte dalla magnificenza,
in ogni forma essa si riveli.
I fiori non hanno tessuto alcun arazzo fatale,
alcun filo invisibile e teso.
Danno il benvenuto a chiunque.
Hanno uno splendore passeggero,
e la speranza,
di continuare a risplendere, per sempre.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.