Poesie | venerdì 9 marzo 2007

Roberto Caterina

La civetta e il poeta

Dal Padiglione Azzurro
arrivano storie strane
sussurrate da amiche
che prendono un tè...
Pensa, dice Silvia,
eravamo lì
a casa mia
dopo la pizza
ed io stavo per dirgli
che non ero ancora pronta
che non volevo
quando lui si alza
dice che è stanco
e mi ringrazia per la bella serata..
Che dire?
E poi
Silvia rivede ancora
Mr. X
sono a 100 metri di distanza
ognuno a casa di amici
diversi
ma nello stesso palazzo
e lui... niente
Lei va in bagno e manda un sms
sono qui, vicino
Oh sì sarebbe bello vedersi, magari un'altra volta...
con più calma...

Ma non era Silvia ancora pronta?
Si chiese la civetta che come il poeta
arriva sempre tardi
e non ha molta simpatia
per chi dice di voler arrivare tardi
e poi arriva sempre mezzora prima...
Ma il poeta sorrise,
versò un po' di tè alla civetta
e le disse:

Non sempre, sai, la saggezza
arriva tardi
e l'imbecillità prima.
Il tempo dei giochi è sempre un mistero
non svelato dagli Dei
passa
e poi
"le Parche sono puttane"...


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Su Roberto Caterina
Roberto Caterina ha vissuto sufficientemente per porsi il problema di cosa egli sappia fare. L'esperienza universitaria, a Salerno prima e a Bologna poi, non sempre hanno risposto a questa domanda: hanno indicato, piuttosto, ciò che egli avrebbe voluto fare. Da un'attenta autoanalisi pensa di saper fare bene la dichiarazione dei redditi. Per questo, quindi, scrive poesie: non per trovare facili scappatoie o condoni, ma semplicemente per capire quanto egli deve pagare.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.