Poesie | sabato 27 gennaio 2007

Roberto Caterina

Congresso antico

Era da poco arrivato
il Nazzareno
stanco nella sua stanza
al Getsemani Resort
Il congresso fino ad allora
era stato molto insoddisfacente
I saluti delle autorità
Erode e Pilato
noiosi e zuccherosi
come al solito,
i suoi studi sperimentali
sulla moltiplicazione dei pani (studio 1)
e dei pesci (studio 2)
erano stati criticati dal punto di vista
metodologico
e relegati a un poster che pochi
avevano letto...
La cena sociale poi uno squallore
con quel Giuda sempre attento
al budget.
Meglio dormire, quindi...
Prese una pastiglia di Tavor (o Tabor?)
e a poco a poco si addormentò...
Fece un sogno strano
Non era più Nazzareno,
ma era il figlio di Dio
le sue ricerche avevano sconvolto il mondo
aveva dei discepoli
una audience vasta
e un I.F. (impact factor) eccezionale.
Le autorità lo avevano crocefisso
ed era risuscitato...
Pietro lo svegliò: era tardi
bisognava andare
tornare a Roma.
Già....
Ma allora....


Su Roberto Caterina
Roberto Caterina ha vissuto sufficientemente per porsi il problema di cosa egli sappia fare. L'esperienza universitaria, a Salerno prima e a Bologna poi, non sempre hanno risposto a questa domanda: hanno indicato, piuttosto, ciò che egli avrebbe voluto fare. Da un'attenta autoanalisi pensa di saper fare bene la dichiarazione dei redditi. Per questo, quindi, scrive poesie: non per trovare facili scappatoie o condoni, ma semplicemente per capire quanto egli deve pagare.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.