Poesie | domenica 26 febbraio 2006

Carmen Vicinanza

La voce dello stupratore

Ssss non devi parlare
Donna taci, lasciami fare
Zitta non ti lamentare
Arrivo fino in fondo
E poi ti lascio andare
Zitta non protestare
Non hai diritto ad argomentare
Devi subire
Non puoi mai dire
Quello che provi
Non voglio sentire
Ssss non devi parlare
Zitta taci e lasciami fare
Non urlare
Tanto nessuno
Ti può aiutare.


Su Carmen Vicinanza
Nasce a Salerno nel 1970 sotto il segno dello Scorpione, che per l’astrologia indiana è la peggiore disgrazia astrale che possa capitare ad un essere vivente… Si è laureata in “Lingue e letterature straniere moderne”, con indirizzo orientale, studiando le lingue hindi e urdu. Con la laurea ben riposta nel cassetto, ha sempre lavorato in altri settori. Ha iniziato col teatro, come attrice, regista, autrice. Ha fatto traduzioni e lavorato come interprete. Ha poi trovato il lavoro che più sembra appartenerle: una società di ufficio stampa e pubbliche relazioni per manifestazioni culturali. Ha una passione smodata per l’India dove va appena le è possibile. Ha sempre adorato scrivere, appuntare, fissare sensazioni, emozioni, umori. Non è mai stata pubblicata forse anche perché ha sempre custodito, con un senso di possesso misto a pudore, i propri libercoli.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.