Poesie | martedì 27 marzo 2018

Agostino Forte

Il sogno, le barche, le sirene - 5

le labbra sono screpolate
la mano si aggrappa allo scalmo
la voce chiede acqua
l’occhio si apre e si chiude
la mente è cinta di ignoto
nei deliri si susseguono ombre
vita in forma d’illusione
e spettri in vortice che l’onda sovrasta
investe e scaglia lontano
risucchiando per sempre al fondo degli abissi
tra miriadi di bolle vorticanti
in quell’ora per la quale
vivi alla memoria e morti nella pelle
staranno in attesa del giorno
in cui la parola svegli le dormienti figure

con mani legate
ma con attento orecchio
per ala e coda di pesce
per sperone che strazia
e squama che fende
per serpe e fùlmine
per fruscìo e tuono
dal cielo si sfodera luce
da un così grande cielo
unico e senza uguali
da un tal cielo
giunge luce
e come occhiata sul mondo
scivola gioia e riparo
sfaldando menzogna

i nomi sono barche
e solcano l’oceano
la ragione
in rotta verso il prossimo naufragio
in silenzio
offre spoglia di amicizia
e in dissolvenza
nel punto di solitudine e morte
non ha voce per chiedere attesa
né sipario.


Su Agostino Forte
Agostino Forte, 1957, ama dire di sé che è la confluenza di due storie, quella del padre Alberico e della madre Jolanda Suerra. Da loro ebbe origine il racconto della sua vita. Vive attualmente in Piemonte.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.