Poesie | sabato 11 novembre 2017

Francesca Carbone

Breve storia qualunque

Non era un poeta

non conosceva il mondo

aveva gli occhi iniettati di melanconia

sguardo languido dei poveri.

Non conosceva l'uomo

e neppure la sua controparte

Non amava donne

e non c'erano streghe né fattucchiere

che lo avessero ammaliato.

Al diavolo offriva sigarette e caffè

lunghe pause di chiacchiere fumose,

alla gente indorava fregature e bugie

lunghi fregi di spazi silenti.

Sottili vuoti variopinti coriandoli

coloravano le bianche mura dei suoi aridi perché.

Si domandava se i Titani avessero costruito

le lunghe crepe dei Balcani

e se dei colpi delle spaccature

rimassero solo le brucianti melodie.

Con queste era solito fare l'amore

con quei qualunque qualsiasi

volti di genitali sconosciuti.


Su Francesca Carbone
Sono nata a Napoli nel 1990 e ho vissuto fino a poco tempo fa in un piccolo paese della provincia. Lo scorso luglio mi sono laureata in “Filologia, letterature e civiltà del mondo antico” presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”. Attualmente sono dottoranda in linguistica presso l’Orientale di Napoli e mi occupo dell’espressione vocale delle emozioni. Per motivi di studio, ho vissuto in Spagna e in Francia, terre che hanno segnato la mia crescita personale e culturale. Fin da bambina sono sempre stata spaccata a metà tra la scienza e l’arte, tra logica e intuito magico, razionalità e impulsi emotivi: insomma, immaginate la fatica che faccio ad andare avanti così “dimezzata”.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.