Squarci | martedì 10 ottobre 2017

Aniello Fioccola

Storie di librai bizzarri

A Roma c’è un libraio strano, come lo sono tutti i librai, a modo loro.
Roberto ha una fumetteria in una stradina in zona residenziale, via Papa Clemente XII (il papa che aprì i musei capitolini al pubblico e che mandò un bibliotecario in giro per il mondo a cercare manoscritti). Spazio ridotto (oramai è la sorte dei librai indipendenti), ma fornitissimo, un punto di riferimento per gli appassionati. A volte, fuori, seduto su una sedia, ci trovi qualche ragazzo intento a leggere un fumetto.
Accanto alla fumetteria ha un altro locale ma è sempre chiuso. Nessuno ci entra mai e raramente viene aperto. Cosa si nasconde dietro quella porta? Una vera e propria libreria. Roberto non la apre perché la sua è una fumetteria e i suoi clienti vogliono fumetti. Ma lì, in quella stanza angusta, da anni, sono accatastati migliaia di volumi. Roberto non li ha mai messi in ordine e in realtà non sono in vendita, piuttosto a volte regala qualche libro a chi acquista fumetti. Romanzi, classici, saggi. È una babele di libri, tutto impolverato e senza una luce: nessuno può sapere cosa ci si può trovare.
A me non piacciono i fumetti, ma i libri sì e qualcosa mi ha spinto ad entrare in quella fumetteria, così, giusto per dare uno sguardo e fare una chiacchiera col libraio.
Roberto mi ha guardato con occhio torvo quando gli ho detto che non mi piacciono i fumetti ma quando ha saputo che sono un bibliofilo mi ha aperto la libreria segreta. Un universo borgesiano: ogni libro ne nasconde un altro, letteralmente. I libri sono stipati su scaffali ma per una fila di libri c’è n’è un’altra invisibile, nascosta dietro. E allora devi sfilare ogni libro per vedere quello che è posizionato dietro. Ho trovato una collezione di Steinbeck dietro i libri della Duras, un Brecht dietro Dostoevskij, una raccolta di Ezra Pound dietro un Calvino.
Ci conosciamo da poco io e Roberto, eppure sono bastate poche parole per capirsi. Ogni tanto, quando ho un po’ di tempo libero o quando voglio rilassarmi, vado nella sua fumetteria, lui mi saluta e con un sorriso mi dà la chiave. La chiave della libreria nascosta. Io esco fuori e a pochi passi trovo la porta, entro e sto lì, in solitudine a cercare tra migliaia di libri quello da comprare quel giorno. Pochi euro e porto a casa qualcosa.
Chi ha la passione della lettura dovrebbe abituarsi a comprare dai librai indipendenti, non nelle grandi librerie e ancora meno sul web.
Noi “lettori selvaggi” e trafficanti di libri, affetti dal morbo di Gutenberg, conosciamo bene la bellezza della ricerca tra decine e decine di volumi per scoprire, magari dopo un’ora, un libro che inaspettatamente ci viene incontro e che stava aspettando proprio noi.
Ieri è toccato al Rinocertonte di Ionesco…


Sulla rubrica Squarci
Se la scrittura si serve di aghi e coltelli, se punge e lacera, se ogni pagina apre un varco in mezzo all'ovvio e al non detto, se la ragione ha bisogno di attimi di illucidità, se ogni testo si apre su un paesaggio interiore, se è un buco della serratura da cui spiare il mondo, se duole, se è una lama nella carne, se è una trama interrotta in un punto a caso, se la narrazione si spezza come un canto, se è una dissonanza, se semplicemente siete curiosi di sapere chi siamo. Estratti, ferite, fenditure di scrittura, un modo per sentire i nostri silenzi e leggere tra le righe di ciò che abbiamo in cantiere.

Biblio-biografie. Libri e lettori, di Aniello Fioccola (I Dibattiti, 2018)