Poesie | sabato 14 gennaio 2017

Carlo Di Legge

La piccola città

La piccola città si distende nel senso della valle,
da Nord a Sud, a Est,
tra le colline dell’entroterra e le montagne
della penisola.

La città è fatta di cose che restano,
restano gli antichi muri pregni di vita
che non c’è più,
la gente per strada passando ti saluta,
come se ti conoscesse:
gente che si ferma, o che torna,
come gli ambulanti al mercato.

Le mirabili costruzioni
il tempo rovina.
Antichi alfabeti del gesto
d’improvviso si riaccendono, e rivivono.

Ma le strade e il torrente solcano la città
nella sua lunghezza
e tutto è movimento.

L’acqua scorre al golfo portando i veleni,
trattiene e mostra rifiuti,
prima di perdersi nel mare.
Ferrovia e strade sono per viaggiare.
Verso le zone più povere del Sud,
portano zingari e neri, indiani e arabi,
oppure genti
dai capelli biondi,
portano i popoli
a mescolarsi all’opposto Nord
nel crogiolo dell’altra, enorme città
a cui questa più piccola si unisce
a farne parte.

Il vulcano
sembra sorvegliare
dormendo, o interviene.


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)