Poesie | giovedì 8 settembre 2016

Carlo Di Legge

Notte stellata

Nessuna possibilità di contatto dal villaggio,
adesso scende la calma dalle montagne in fondo.
Il tuo minuscolo regalo m’è caduto nella stanza,
subito mi sono detto: dev’essere un segno,
e l’ho lasciato dov’era.
Sembra che qui sotto la notte stellata
nessuno possa venire a trovarmi.

Siamo piccoli in questa trama,
non siamo neanche lo scintillare d’un istante,
la vita intera non è che un gesto di stella.
I nostri fili sono intrecciati nella grande rete,
fortuna e rovina hanno volti che non puoi discernere
e domani sapremo di un disastroso terremoto, non lontano.

Dici che progrediamo: è vero,
credo che da ogni punto si potrebbe camminare per lo smisurato,
ma per quanto somiglianti siamo diversi
come il giorno e la notte,
ognuno va dove gli riesce
e domani molti di noi non si sveglieranno.
Eppure, se è dipeso da noi, ci siamo sempre ritrovati:
qualcuno ritorna a prendere l’altro o si ferma ad aspettarlo.
Domattina il mio primo pensiero
sarà di cercare quel tuo piccolo dono.

22.8.2016


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)