Poesie | domenica 19 giugno 2016

Carlo Di Legge

Adesso

Adesso è come la cascata
che s’inabissa e si perde,
forma sempre corrente d’altra acqua
che sembra la medesima.
Non è domani, adesso, né ieri.
Ricorda pure,
ma non seguire le immagini di ieri,
oppure attendi e spera,
e intanto guarda,
come il viaggiatore,
sorveglia il tuo cammino, che di continuo muta.


Quel ch’è stato, non è,
quel che non fu, non è,
quel che sarà, non è.
Non importa ciò che abbiamo detto o diremo,
cosa cambiammo, quanto cambieremo.
Qualunque cosa fu, dove che sia,
non è con te, se non vuoi,
e il domani è abitato dal mai.
Solo nel qui ti puoi trovare,
al palazzo regale dell’adesso,
nelle stanze del sempre
dove da sempre siamo,
all’instabile fonte del mattino.

In parola di pace e silenzio
possa tu essere come foglia che si posa
nell’incavo caldo e umido di terra
d’un grande albero.

11.6.2016


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)