Viaggi e scritture di viaggio | domenica 13 luglio 2014

Francesco De Sio Lazzari

Viaggio nella caducità

Una vita vista nella prospettiva del tramonto.

Una vita vissuta non convenzionalmente, nella costante consapevolezza della sua caducità – consapevolezza che ne ha determinato esperienze e anche scelte di studio.


Su Francesco De Sio Lazzari
E' il Decano di Orientexpress, carica che deve solo al minaccioso scorrere del tempo. (Volentieri rinunzierebbe, ma sembra sia impossibile!) Ha insegnato "Storia delle religioni” all’Orientale, ispirandosi all’idea che l’insegnamento debba soprattutto decostruire le certezze. Sensibile ai dislocamenti dei testi, alle intensità, ai divenire, alle linee di fuga, insegue da sempre le suggestioni di un pensiero che sia spazio di dissoluzione, dissolvenza di soluzioni. Ama i percorsi autodistruttivi, i rituali della perdita, l’indifferenza alle certezze.

Sulla rubrica Viaggi e scritture di viaggio
All’inizio dell’ Odissea è l’invocazione del cantore alla musa affinché narri dell’eroe multiforme che “tanto vagò”, “di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri” e “molti dolori patì sul mare nell’animo suo” (Odissea, I, 1-3). Viaggio e narrazione, viaggio e scrittura, sono qui apparentati, e diventano un unico modo per dire il movimento dell’eroe. Le avventure nello spazio servono a oggettivare e a rendere visibile l’avventura della mente e del cuore. L’iniziale invocazione del poeta trova una sua duplicazione nella reggia di Alcinoo, quando la regina chiede all’eroe di dire chi sia e da quale stirpe discenda. Alla domanda sulla sua identità Odisseo risponde: “Difficile raccontare, o regina, dal principio alla fine”: a ribadire che ogni viaggio è anche un racconto e che ogni racconto è anche il senso dei viaggi che ognuno compie fuori e dentro di sé. L’Odissea è il racconto di un narratore che “racconta come il viaggiatore racconta” (J.-L. Moreau, Odyssées, nel volume collettivo Écrire le voyage, Paris 1994, p. 37). Chi viaggia ha dentro di sé e davanti a sé la propria storia (nel doppio senso dell’accadere e del racconto), come colui che racconta è un vero e proprio viaggiatore nello spazio e nel tempo: “la letteratura non è che un racconto di viaggio. Essa consiste nell’esplorare le possibilità di narrazione…” (J. Roudaut, Encyclopædia Universalis, 1995 - XIX). "I più grandi geni hanno sentito la necessità di viaggiare; hanno compreso che era il miglior modo per perfezionare le proprie conoscenze" (J.-B. de Boyer, marquis d'Argens, Critique du Siècle, ou Lettres sur divers sujets, par l'Auteur des Lettres juives, chez Pierre Paupie, La Haye 1755, t. I, p. 194).

Enzo Cocco

Orientale Lumen - Studi e vita all'Orientale, di Francesco De Sio Lazzari (I Dibattiti, 2020)