Poesie | sabato 15 marzo 2014

Carlo Di Legge

Per le strade poco frequentate

Le strade meno frequentate oggi s’aprono,
il sereno ha preso il posto delle nuvole.
Ma, dove la montagna sale,
emergendo dalla terra sempre uguale
a se stessa, pregna d’acqua,
lassù, i vapori si presentano.
Le corone minerali attirano le nuvole:
se qui è sereno, lassù non è detto:
questo e quello, paesaggi dell’anima.

Dove sei più esposto, là, come rocce e muschi,
non c’è foglia che non porti analogie,
sottoboschi sterminati di metafore germogliano.
Le rocce bianche sono dentro, imponenti e segnate,
spaccate e frantumate, l’acqua e la terra le aprirono,
s’insinuano ovunque, come immagini in mente,
con la terra che gonfia e spinge, forze del caldo
e del freddo; ma già spuntano i fiori
colorati e gentili d’autunni e primavere.

Anche le ferite possono germogliare.

Figure evanescenti nel crepuscolo
s’incontrano e si uniscono
sugli sterrati.

Ed è una risposta.
Si fa tardi, al ritorno, e la notte costellata
non mi sorprende. Navigo nel buio
verso le luci.


Fine febbraio 2014


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)