Poesie | venerdì 17 maggio 2013

Lucia Vitelli

Giorno di maggio

Il fiore reclinato nell’animo,
malinconia dei vivi,
dietro la siepe di rose,
spia indisturbato il sole
appoggiato
sulla collina di Napoli.

La mia preghiera non fa rumore,
si accoda a pellegrini in fila da anni,
scava alle mie spalle
la mitezza
del dissepolto respiro
di mio padre e di mia madre.

Sbriciola il buio,
cade come neve di pioppi.
Giorno di maggio,
a tua insaputa,
ti ho amato profondamente.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.