Poesie | lunedì 23 gennaio 2012

Lucia Vitelli

Dal profondo

Oltre la soglia del dolore,
trattengo la luce
di una lampada a un crocevia,
e salgo fino all’antica casa dirupata
nell’immenso sommerso da alberi.

Una spirale di scale,
e sono davanti alla tua stanza senza vetri,
la gabbia di memoria adagiata nel profondo.

Il mio senso d’impotenza,
intrappolato tra i ferri del balcone,
resta a guardarti andare via.

E così, madre,
o chi tu sia,
tra le labbra del giorno ritorni
a dissetarmi di celeste.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.